Noi non impariamo dall'esperienza,
impariamo dal riflettere sull'esperinza.
John Dewey
La supervisione per me è uno spazio in cui potersi fermare, analizzare il proprio lavoro con l’aiuto di un supporto esterno per riuscire a vedere cose che da soli non vedremmo; c’è una frase di Michel Moral che mi è piaciuta molto:
“ È difficile rifarsi il letto standoci dentro”
Trovo che questa metafora spieghi bene la ricchezza della relazione che si crea all’interno di un rapporto di supervisione. Permette di rimettere in ordine le pieghe dei pensieri, di avere un posto accogliente dove ritrovarsi, uno spazio sicuro da cui alzarsi per ripartire con più energie.
Un dialogo strutturato attraverso cui è possibile osservare i propri casi, le proprie competenze da un punto di vista differente. Un momento in cui ci si concede di riflettere sul proprio modo di agire, sui processi paralleli che possono essere messi in atto, sui personali aspetti relazionali in una ottica sistemica e complessa.
Il framework EMCC
In EMCC, l'associazione di cui faccio parte, la supervisione è un punto distintivo e segue un preciso framework di riferimento.
Coaching Supervision
- qui trovi l'articolo in italiano in cui descrivo il modello, oppure puoi leggere quello pubblicato in inglese.
- qui puoi scaricare una descrizione del mio approaccio
Per approfondimenti bibliografici
Tatiana Bachkirova; Coaching and mentoring supervision: theory and practice: The complete guide to best practice; Open University press il link amazon
Edna Murdock, Jackie Arnold; Full Spectrum Supervision; Panoma il link amazon
Peter Hawkins, Aisling McMahon; Supervision in helping professions il link amazon